«Non sparate alle nutrie» Muggia apripista in Fvg

«Non sparate alle nutrie» Muggia apripista in Fvg

Parte dalla cittadina rivierasca la petizione regionale contro la nuova legge MujaVeg reclama il contenimento della specie solo con metodi non violenti

di Riccardo Tosques

PUBBLICHIAMO SU GENTILE CONCESSIONE DEL QUOTIDIANO IL PICCOLO L’ARTICOLO DI RICCARDO TOSQUES DEL 02 LUGLIO 2017

Nutrie MuggiaMUGGIA. No all’abbattimento violento, sì al contenimento tramite metodi ecologici. Parte da Muggia la petizione per far correggere il tiro alla giunta Serracchiani le disposizioni inserite nella legge regionale 20 del 9 giugno scorso che prevede l’eradicazione delle nutrie anche attraverso l’abbattimento.

La storia Originaria della Patagonia, la nutria è un roditore introdotto nello scorso secolo in molti paesi sia nel Nord America che in Europa. I primi allevamenti commerciali per la produzione di pellicce sorsero in Italia (in Piemonte) alla fine degli anni Venti per giungere qualche decennio dopo anche a Muggia e in altre zone del Fvg. «La diffusione di questa attività si deve sia all’interesse commerciale della pelliccia, che, soprattutto nei primi anni, era abbastanza elevato, sia alla facilità con cui le nutrie potevano essere allevate: in seguito l’allevamento si rivelò pratica via via sempre meno remunerativa e venne gradualmente abbandonato», si legge nelle “Linee guida per il controllo della nutria”, il testo scritto con il patrocinio del ministero dell’Ambiente dall’Istituto nazionale per la fauna selvatica “A. Ghigi”. Iniziarono così a verificarsi le prime immissioni, quasi sempre volontarie, di nutrie in natura. Queste immissioni hanno consentito la formazione di nuclei naturalizzati in grado di autosostenersi come le nutrie muggesane del Rio Ospo, diventate un vero e proprio fenomeno popolar-mediatico grazie alla massiccia presenza dei roditori in zona Rabuiese.

Le caratteristiche Ma quali sono le caratteristiche delle nutrie? Questi roditori ingeriscono da 700 a 1.500 grammi di materia vegetale al giorno. Una quantità che corrisponde circa al 25% del proprio peso corporeo. Gli alimenti più utilizzati sono piante acquatiche, radici, foglie, tuberi e rizomi. La nutria raggiunge la maturità sessuale in età molto precoce: già a 6 mesi i maschi sono in grado di riprodursi. Le femmine possono riprodursi in media 2,7 volte all’anno. Alla nascita il numero medio di neonati è pari a cinque.

La legge «Il provvedimento di eradicazione delle nutrie nel Fvg con metodi selettivi intende tutelare le produzioni zoo-agro-forestali, l’idrografia e le opere idrauliche». Così Diego Moretti (Pd), relatore di maggioranza della legge in questione, ha spiegato la decisione della Regione di sterminare i roditori, compresi quelli presenti nel Rio Ospo. Per l’assessore regionale allla Caccia Paolo Panontin quella delle nutrie è una specie «invasiva, non originaria e dannosa». La giunta Serracchiani ha così votato una legge per applicare un Piano triennale di contenimento del costo di 60mila euro. Tra i metodi di soppressione impiegabili, “armi comuni da sparo” oppure “trappolaggio e successivo abbattimento con metodo eutanasico dell’animale mediante narcotici, armi ad aria compressa o armi comuni da sparo”.

La petizione «Per affrontare la questione nutrie la Regione ha completamente snobbato i possibili metodi ecologici contenuti nella legge 157 dell’11 febbraio 1992 proposti dall’Istituto nazionale per la fauna selvatica». Così Cristian Bacci, responsabile dell’associazione MujaVeg, racconta il perché della nascita della petizione popolare nella quale si chiede espressamente che le nutrie non soffrano durante la fase di eradicazione operata dalla Regione. Tra i metodi suggeriti quello invocato anche da altre associazioni ambientaliste: la sterilizzazione. In attesa di capire gli esiti dello studio dell’Università di Udine per individuare e testare sistemi che riducano le capacità riproduttive delle nutrie, studio finanziato proprio dalla Regione con uno stanziamento di 80mila euro, in cui si dovrebbero sperimentare dei prodotti sintetici che, aggiunti ad alimenti appetibili o sostanze naturalmente presenti nei vegetali siano in grado di contenere la specie, la raccolta firme è partita. La petizione, scaricabile sul sito www.mujaveg.it, potrà essere firmata o consegnata a Muggia (alla Gelateria Easy in riva de Amicis e alla Farmacia alla Marina in piazzale Foschiatti) oppure a Trieste (al Giardino Tergesteo e al Serra Hub in via Economo) entro il 30 agosto. Dopodiché le firme verranno consegnate alla Quarta commissione del Consiglio regionale. Intanto l’assessore alla Protezione civile Stefano Decolle conferma la

non sussistenza del problema nutrie a livello muggesano: «Non so in regione, ma qui non abbiamo mai ricevuto segnalazioni di danni causati dalle nutrie». Resta ora da capire se e quando anche i roditori del Rio Ospo rientreranno nel piano di abbattimento

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